GLI ASSIRI

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Fin dal III millennio a.C., nell’alta valle del Tigri era stanziata una popolazione di lingua semita, gli ASSIRI. Erano chiamati così perché Assur era il nome della loro città-stato più importante e anche del loro dio supremo.
Assur era probabilmente nato come divinità locale, ma con l’aumento del potere e prestigio dell’impero assiro, divenne infine dio supremo.
Era il dio della forza e della violenza, che proteggeva l’esercito in battaglia.
Gli antichi Assiri parlavano un dialetto assiro del linguaggio accadico, un ramo delle lingue semitiche. Le prime iscrizioni risalgono all’Antico Impero. Durante il Nuovo Impero la lingua popolare assira fu fortemente influenzata dall’aramaico. Gli antichi Assiri usavano anche il sumero nella loro letteratura.
La terra degli Assiri era piuttosto povera, perché in buona parte collinosa, ma aveva una posizione molto favorevole al commercio; questo orientò gli Assiri verso gli scambi mercantili più che verso l’agricoltura.
Gli Assiri erano guidati da un’aristocrazia guerriera, capeggiata da un re dal potere assoluto, rappresentante in terra del dio Assur.
Il resto della popolazione era suddivisa fra contadini e artigiani che conducevano una vita misera, privi di ogni diritto; ad esempio, le donne non erano al pari degli uomini, ma degli schiavi.
Il re era anche una figura religiosa, il “servo di Assur”.
Lo scopo dei re assiri era quello di creare una “monarchia universale” sottomettendo tutti i popoli al dio Assur. La guerra assumeva quindi una connotazione religiosa e chiunque tentasse di ribellarsi veniva punito severamente, in quanto aveva compiuto sacrilegio nei confronti degli dei assiri.
A partire dal IX secolo a.C., gli Assiri iniziarono una politica espansionistica, che si trasformò in una serie di guerre di conquista. Sfruttando la loro superiorità militare basata sulla cavalleria e sulle armi di ferro, occuparono l’intera Mesopotamia, parte dell’Anatolia, i territori della Siria e della Palestina.
Dopo vari tentativi, sotto la guida del re Assurbanipal estesero il loro dominio all’Egitto e alla regione dei monti Zagros.
Inizialmente l’esercito era composto semplicemente da persone comuni, strappate dai loro lavori quotidiani e il servizio militare era obbligatorio per ogni classe sociale.
I feroci re di Assur trassero vantaggio dalle armi di ferro e furono i primi a introdurre la cavalleria e a inventare macchine belliche per gli assedi alle città. Favorì inoltre le loro vittorie una spietata politica del terrore, che indeboliva le capacità di resistenza degli avversari. La guerra, era una guerra basata sull’annientamento degli avversari, con la distruzione delle città nemiche, con stragi e mutilazioni di massa delle popolazioni. Lo scopo era distruggere l’identità e le strutture delle popolazioni sottomesse, per renderle più docili.
L’impero assiro non portò però solo morte e distruzione. Le città mesopotamiche conobbero uno sviluppo senza precedenti: i resti archeologi dell’architettura testimoniano una grande fioritura artistica.
Assurbanipal allestì nel suo palazzo un’immensa biblioteca. Vi erano raccolti oltre a testi dei più diversi ambiti culturali anche agli annali assiri, ossia “libri dell’anno”, elenchi di avvenimenti scritti in ordine strettamente cronologico, distinti anno per anno, redatti da scribi al seguito del sovrano, che avevano come scopo l’esaltazione delle imprese militari del re. Anche se imposti con la forza, l’ordine e la pace contribuirono allo sviluppo dell’economia, assicurando un notevole benessere a tutto l’impero.
La lunghezza e la durezza delle guerre esaurirono le energie dell’Assiria. Le difficoltà di mantenere unito un impero così vasto divennero con il tempo sempre più grandi, finché l’alleanza tra i Babilonesi e i Medi ne segnò la sconfitta.

BIBLIOGRAFIA:

Solfaroli Camillocci G.,Cesare Grazioli C., Il Cantiere della Storia, Vol. 1, 2011
http://it.wikipedia.org/wiki/Assiria

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